Poste Italiane, Consumatori denunciano cambiamenti per prelievi da libretto

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I rincari scattati dal 1° gennaio 2013 per i correntisti di Poste Italiane non sono l’unica novità del nuovo anno: vengono modificate anche le procedure per i prelievi dal libretto postale. D’ora in poi per poter prelevare in un ufficio diverso da quello in cui si è aperto il libretto bisogna essere in possesso della tessere elettronica legata al libretto. Prima invece i titolari di libretto potevano prelevare fino a 2.500,00 euro in qualsiasi Ufficio Postale (successivamente ridotti a 999 euro in base al Decreto Salva Italia): e questo era il pezzo forte su cui puntava la pubblicità del libretto postale. Da oggi non è più così e a farne le spese saranno soprattutto lavoratori e pensionati. Federconsumatori e Adusbef denunciano il fatto che questa tessera era facoltativa, cioè solo chi lo desiderava esplicitamente veniva dotato di questo strumento. Rendere indispensabile il suo possesso per effettuare i prelievi in qualsiasi ufficio impedisce ai pensionati di riscuotere oggi la pensione.

E c’è una cosa ancora più grave: ai titolari di libretto non è stata spedita alcuna comunicazione a domicilio e questo vuol dire che la sorpresa giunge inaspettata al termine di una lunga fila allo sportello. Quando si arriva davanti all’operatore, quest’ultimo prima di procedere chiederà di esibire la tessera (che ancora oggi conserva la caratteristica di essere facoltativa). «Poste Italiane non può modificare le condizioni del contratto del libretto all’insaputa dei titolari – scrivono in una nota le Associazioni – Invitiamo l’azienda a rispettare le regole e siamo disponibili ad un confronto immediato per chiarire tale faccenda».

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