Un decreto legge per promuovere la dieta mediterranea

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Cereali, legumi, frutta e verdura. Ma anche un apporto moderato di pesce azzurro, carne e prodotti lattiero-caseari. Tutto condito con olio extra vergine e accompagnato da un consumo consapevole di buon vino. È la dieta mediterranea, molto più di un modello nutrizionale. È uno stile di vita, rispetto del territorio e della biodiversità.

Proclamata dall’UNESCO nel 2010 Patrimonio Immateriale dell’Umanità, la dieta mediterranea è oggi protagonista di un disegno di legge (n. 3310, Disposizioni per la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea) che punta proprio alla sua promozione, con uno stanziamento previsto di 1 milione di euro per il periodo 2012-2014 al fine di promuovere «la diffusione del modello nutrizionale e delle attività economiche, ambientali, sociali e culturali legate a tale stile alimentare, anche attraverso misure tese a valorizzare il patrimonio storico-culturale ad essa connesso».«Gli obiettivi – ha detto il senatore Alfonso Andria, tra i promotori del ddl – puntano alla promozione di sani stili di vita, incoraggiamento della ricerca, elaborazione di modelli innovativi di attrazione economica e turistica, intensificazione di relazioni e scambi culturali, scientifici ed economici nella comunità scientifica e internazionale». Un ruolo centrale avranno le scuole «tramite le quali si può diffondere la cultura della dieta mediterranea raggiungendo le famiglie, predisponendo attività formative di educazione alimentare».

«Per fare tutto ciò – ha aggiunto Andria – c’è necessità di un motore, che avrà la sede al Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali: il Comitato per la tutela e la valorizzazione della dieta mediterranea, patrimonio dell’umanità. Un Comitato a costo zero presieduto dallo stesso ministro che si occuperò della programmazione delle attività di tutela».

Tra le novità principali del ddl c’è l’istituzione di un Marchio «dieta mediterranea – patrimonio dell’umanità», di proprietà esclusiva del Ministero al fine di salvaguardare e valorizzare lo stile di vita della dieta mediterranea. Si tratterà di un marchio riservato ai soli prodotti alimentari autorizzati.

È prevista inoltre l’istituzione della «Giornata nazionale della dieta mediterranea – patrimonio dell’umanità», fissata per il 16 novembre, data scelta perché proprio il 16 novembre 2010 la dieta mediterranea fu proclamata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO. «Superato lo scoglio della Commissione Bilancio – ha precisato Andria – ci auguriamo di licenziare la norma entro la fine della legislatura».

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