Gli esperti della Commissione permanente della Food Chain and Animal Health (ScoFCAH) appoggiano la proposta della Commissione europea di rivedere le norme che regolano le importazioni di generi alimentari e mangimi provenienti dal Giappone in seguito al disastro nucleare di Fukushima. Le attuali restrizioni su generi alimentari e mangimi provenienti dalla prefettura di Fukushima restano in vigore mentre si diminuiscono i controlli per quelli provenienti da altre regioni. Per la prefettura di Fukushima restano in vigore gli attuali controlli fino al 31 marzo 2014 con l’eccezione delle bevande alcoliche. In seguito a oltre 40˙000 campioni analizzati nel secondo raccolto successivo al disastro nucleare, i controlli vengono diminuiti per le importazioni da 11 prefetture: Yamanashi, Shizuoka, Gunma, Ibaraki, Tochigi, Miyagi, Saitama, Tokyo, Iwate, Chiba and Kanagawa.
È prevista un’analisi ad interim prima del 31 marzo 2013 per i prodotti agricoli che non è stato possibile analizzare nel corso del secondo raccolto (marzo-novembre). Si tratta in concreto di una riduzione del 5 per cento dei controlli sulle importazioni dei prodotti da queste 11 prefetture. Le misure attuali verranno nuovamente riviste prima del 31 marzo 2014. Nuove misure in vigore dal 1 novembre 2012.
Anche l’Italia si è adeguata a questa proposta dell’Unità Europea, che è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dello scorso 2 novembre 2012.