I conti in tasca. Doxa: un terzo italiani prevede risparmio fino al 10% del reddito.

Risparmiare si può. E fra i buoni propositi che gli italiani si sono dati all’inizio di quest’anno c’è quello di mettere da parte un gruzzoletto in denaro.

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I conti in tasca. Doxa: un terzo italiani prevede risparmio fino al 10% del reddito.

Risparmiare si può. E fra i buoni propositi che gli italiani si sono dati all’inizio di quest’anno c’è quello di mettere da parte un gruzzoletto in denaro.

Nel 2019 per qualcuno ci saranno più risparmi e anche più consumi. Un terzo degli italiani (il 33%) si aspetta di mettere da parte fino al 10% del proprio reddito. Lo scorso anno, quattro italiani su dieci non hanno accantonato nulla, mentre quest’anno la cifra diminuisce: il 26% prevede di non riuscire a risparmiare, a fronte di percentuali maggiori per chi pensa che riuscirà a mettere da parte qualcosa. I dati vengono da una ricerca Doxa fatta per Findomestic e volta a fare “i conti in tasca” agli italiani. “Se nell’anno appena concluso 4 connazionali su 10 non hanno accantonato nulla – si legge in una nota – per il 2019 quasi si dimezza (26%) la quota di coloro che prevedono di non riuscire a risparmiare, mentre uno su tre (33%) si aspetta di mettere da parte fino al 10% del proprio reddito. E anche sul fronte dei consumi la spesa aumenterà per oltre un italiano su cinque (21%), anche se calerà per uno su sette (14%)”. Gli italiani sono più ottimisti quando guardano al personale, mentre sono pessimisti – con diversi gradi di intensità – se pensano alla situazione del Paese. L’ottimismo sul fronte personale si riflette nelle intenzioni di risparmio: “Solo il 4% degli intervistati, infatti, non ha in mente di realizzare attività di risparmio. Il 12% intende risparmiare fino al 5% del proprio reddito, il 21% pensa che risparmierà tra il 5 e il 10%, il 14% tra il 10 e il 20% e il 9% tra il 20 e il 30%. E c’è anche un 6% che ritiene di poter risparmiare oltre il 30% dei propri guadagni”. Molto variegato il panorama sulle previsioni dei consumi 2019. Il 57% degli intervistati non si aspetta variazioni. Il 21% ipotizza che i propri consumi aumenteranno, mentre solo il 14% pensa ad una riduzione. Tra coloro che si aspettano una crescita delle spese, uno su quattro (24%) stima un incremento fino al 5%, il 29% tra il 5 e il 10% e il 21% tra il 10 e il 20%. Uno su dieci, inoltre, prevede di spendere anche più del 20% rispetto al 2017. Tra chi si attende una diminuzione dei consumi, la maggior parte (29%) stima di ridurli tra il 5 e il 10% mentre il 12% pronostica un calo superiore al 20%. Quali voci richiederanno una maggiore spesa? Sopra tutte ci sono le spese mediche, gli spostamenti in auto e moto, gli alimentari, mentre vanno giù le previsioni di spesa per pay tv, libri, giornali e riviste, telefonia ed elettrodomestici. Dice Doxa: “Nel 2019 gli intervistati hanno detto che spenderanno di più rispetto al 2018 per spese mediche (27%), spostamenti/auto/moto (27%), alimentari (23%), viaggi/vacanze (23%) e abbigliamento/calzature/accessori (17%). Diminuiranno invece le spese legate all’acquisto di mobili e complementi di arredo (31%), alla sottoscrizione di abbonamenti pay-tv/servizi on-demand (29%), ai pasti fuori casa (27%), a libri/ giornali/riviste (27%), a elettronica/telefonia/ elettrodomestici (23%) e al tempo libero (19%)”.

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