eCommerce, Ue: da oggi stop geoblocking e shopping online senza confini

Shopping online senza frontiere e acquisti sul web senza “geoblocchi”. Da oggi entra in vigore il regolamento europeo che pone fine al geoblocking,

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eCommerce, Ue: da oggi stop geoblocking e shopping online senza confini

Shopping online senza frontiere e acquisti sul web senza “geoblocchi”. Da oggi entra in vigore il regolamento europeo che pone fine al geoblocking, quei blocchi geografici online ingiustificati che limitano la capacità di scelta dei consumatori vietando loro l’accesso online su base territoriale.

Chi compra online avrà dunque un accesso più agevole a prodotti e servizi quali elettrodomestici ed elettronica, prenotazioni di hotel, biglietti per eventi sportivi. I consumatori potranno comprare online senza essere bloccati perché non risiedono nello stato del venditore o perché hanno una carta di credito emessa in un altro paese europeo.I cittadini europei, promette la Commissione, che ha proposto questo regolamento nel 2016, “non dovranno più preoccuparsi del fatto che un sito web li blocchi o li reindirizzi su un altro sito solo perché sono di un altro paese (o lo è la loro carta di credito) e potranno accedere a beni e servizi online ovunque si trovino nell’UE”. Il regolamento (UE) 2018/302 (“regolamento sui blocchi geografici”), che entra in vigore oggi, “intende offrire maggiori opportunità ai consumatori e alle imprese nel mercato interno dell’UE – dice Bruxelles – In particolare, affronta il problema incontrato da alcuni clienti, che non sono in grado di acquistare beni e servizi da venditori stabiliti in un altro Stato membro, o alle stesse condizioni di chi vive in tale Stato, unicamente a causa della loro nazionalità o del loro luogo di residenza o di stabilimento. Nel 2015 un’indagine della Commissione ha riscontrato che solo il 37% dei siti web permetteva ai clienti transfrontalieri di giungere alla fase finale prima di completare l’acquisto inserendo i dati di pagamento”. Più avanti, nel 2020, la Commissione farà una prima revisione del regolamento per vedere se estendere la non discriminazione ai servizi elettronici protetti dal diritto d’autore come e-book, musica, giochi e software. Obiettivo del regolamento è dunque quello di agevolare l’ecommerce in Europa, considerato che ancora qualche anno fa oltre sei siti su dieci non permettevano ai consumatori di fare acquisti se questi risiedevano in un paese Ue diverso dal venditore. Hanno detto i commissari europei in una nota congiunta firmata da Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale, Elżbieta Bieńkowska, Commissaria per il Mercato interno, Věra Jourová, Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, e Mariya Gabriel, Commissaria per l’Economia e la società digitali: “Nel 2015 il 63% dei siti non consentiva agli utenti di effettuare acquisti da un altro paese dell’UE. Di conseguenza due terzi dei consumatori che volevano fare acquisti online all’estero non hanno potuto farlo. Il 3 dicembre metteremo fine a questa pratica. Vogliamo un’Europa senza barriere, e ciò significa anche eliminare gli ostacoli agli acquisti online. Insieme all’abolizione delle tariffe di roaming, le nuove norme in materia di protezione dei dati e la possibilità di viaggiare con i propri contenuti online, la fine dei blocchi geografici ingiustificati è un’altra iniziativa fondamentale che fa del mercato unico digitale una realtà per tutti, che apporta benefici ai cittadini e alle imprese”. Le nuove norme, proseguono i Commissari, “permetteranno ai consumatori di accedere a una più ampia scelta di prodotti a prezzi competitivi e, quindi, a offerte migliori. Al tempo stesso le imprese vedranno la clientela ampliarsi oltre confine e beneficeranno di una riduzione dei costi amministrativi e di transazione. Il regolamento fa anche parte di un più ampio sforzo dell’UE per promuovere il commercio elettronico nel mercato unico, che comprende misure per proteggere meglio i consumatori online, garantire una consegna transfrontaliera dei pacchi meno costosa e semplificare le norme in materia di IVA per facilitare l’acquisto e la vendita di beni online”.

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