Tonno sott’olio. Attenzione all’istamina.

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Tonno sott'olio. Attenzione all’istamina.
Tonno sott'olio. Attenzione all’istamina.

Nel 2017 sono stati segnalati dal sistema di allerta rapido europeo (RASFF) ventidue casi di intossicazione dovuti al consumo di filetti di tonno.

Di questi, dieci si sono verificati in Italia. La causa presunta: alti livelli di istamina nel prodotto.

Le segnalazioni hanno fatto alzare le antenne alle associazioni dei consumatori che hanno lanciato un’inchiesta per verificare lo stato di salubrità dei filetti di tonno venduti in Italia. Il dubbio concreto denunciato dalle autorità spagnole, Paese da cui proveniva il prodotto all’origine dei casi di intossicazione lo scorso anno, era che i filetti di tonno fossero stati trattati illegalmente con estratti ricchi in nitrati e nitriti. L’obiettivo era di garantire un aspetto appetibile del prodotto ittico, al di là della sua reale freschezza. Gli esami, condotti su 36 campioni di tonno acquistati presso supermercati, pescherie, banchi dei mercati rionali, sushi corner e alcuni ristoranti di Roma e Milano per verificare la presenza di nitrati e nitriti non consentiti dalla legge, hanno rilevato un livello di istamina, una sostanza tossica derivata dalla degradazione delle carni di tonno, in alcuni casi molto sopra la norma. Un campione di tonno, acquistato in una pescheria di Roma, ha mostrato un tenore di istamina talmente elevato (1172 mg/kg, a fronte di un limite massimo di legge di 200 mg/kg) da far supporre un rischio per la salute dei consumatori che abbiano consumato quel prodotto. L’istamina, infatti, in dosi elevate, può causare la sindrome sgombroide, intossicazione che si manifesta con sintomi simili a quelli di un’allergia. In quattro campioni sono state trovate presenze di nitrati e nitriti che denotano l’uso improprio di questo tipo di additivi.

Tonno sott'olio. Attenzione all’istamina.
Tonno sott’olio. Attenzione all’istamina.

I filetti di tonno incriminati sono stati acquistati presso un mercato rionale e due ristoranti di Milano e in un supermercato di Novate Milanese.

Completano l’inchiesta anche i risultati relativi alla specie ittica commercializzata che hanno dimostrato come in almeno quattro casi sia stato venduto tonno obeso al posto del dichiarato tonno a pinne gialle, molto più pregiato, dunque di valore e prezzo superiore. L’inchiesta integrale e gli esiti delle analisi sono stati inviati al ministero della Salute perché siano disposte analisi e i controlli necessari per la protezione della salute del consumatore e per evitare che casi di sofisticazione del prodotto arrivino sulla tavola di chi sceglie di acquistare. Adesso scatta l’allarme in un supermercato all’ingrosso di Caserta, dove è stato ritirato dagli scaffali il Tonno Insuperabile in olio d’oliva dell’azienda De Langlade & Grancelli di Genova.Il tonno è stato ritirato in seguito alle analisi condotte dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno (IZSM), su indicazione della Asl di Caserta, che hanno rilevato un’eccessiva presenza di istamina. L’istamina è un elemento da non sottovalutare, soprattutto se presente in elevate quantità, responsabile di causare gravi allergie. Il lotto ritirato è il numero L21, codice EAN 8005210080172, in confezione da tre scatolette da 80 grammi l’una, con scadenza 2019. L’avviso è stato reso noto ed esposto anche in altri supermercati all’ingrosso, dove si invita a restituire il lotto incriminato e a fornire la fattura di acquisto. Come in molti questioni legate all’allerta nazionale per ciò che riguarda gli alimenti, le tempistiche non sono state celeri, come dovrebbero essere visto che parliamo di salute del cittadino. L’avviso di non conformità del prodotto è arrivato all’azienda il 2 di maggio ma la procedura di ritiro è scattata il 7 maggio. Vista la gravità della questione, per la salute dei consumatori, certe burocrazie andrebbero eliminate.

Tonno sott'olio. Attenzione all’istamina.
Tonno sott’olio. Attenzione all’istamina.

Il danno legato alle istamine è non di poca portata.

Quando assumiamo un alimento con una particolare concentrazione di istamina, creiamo nel nostro organismo un’allergia alimentare, con sintomi come prurito, arrossamento del viso e del collo, orticaria, nausea, vomito, diarrea, cefalea e vertigini, sono i sintomi più comuni dell’intolleranza all’istamina; questi sintomi, variabili in base alla concentrazione della sostanza e alla sensibilità individuale, tendono a svanire abbastanza rapidamente, ma nei casi più gravi possono arrivare a produrre un brusco calo della pressione arteriosa, fino al collasso cardio-circolatorio.Particolarmente a rischio sono i soggetti intolleranti all’istamina (circa l’uno per cento della popolazione; soprattutto le donne di mezza età) e le persone con insufficienza primaria o secondaria di DAO (ad esempio per assunzione di farmaci particolari). L’enzima diaminossidasi (DAO) partecipa infatti ai meccanismi endogeni di degradazione dell’istamina a livello intestinale. Avvisiamo comunque che il fatto è partito dal supermercato all’ingrosso Eurocash F.lli Morgese. Ad avvertire la cittadinanza lo stesso supermercato che ha affisso gli avvisi. Il lotto ritito è il numero L21, codice EAN 8005210080172, in confezione da tre scatolette da 80 grammi l’una, con scadenza 2019. Chi ne avesse in casa lo deve riportare al supermercato.

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