Telecom Italia: dal 1° novembre stop a scatto alla risposta ma aumenta il canone.

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Dal primo novembre Telecom Italia elimina lo scatto alla risposta, fissa un prezzo unico per le chiamate da fisso (10 centesimi al minuto) e aumenta di un euro il prezzo del canone mensile.

Al solito, tutto dipende da come si interpreta la novità. L’azienda la chiama “semplificazione dell’offerta base”, ma al taglio dello scatto alla risposta (5,04 centesimi) corrisponde il passaggio della tariffa base da 5,04 centesimi al minuto a 10 centesimi al minuto per tutte le chiamate verso i fissi nazionali e i cellulari. Allo stesso tempo, Telecom Italia ritocca all’insù il canone di base: l’abbonamento al servizio telefonico passerà dagli attuali 17,54 euro a 18,54 euro mensili, mentre rimane invariato il costo unico di abbonamento delle offerte a pacchetto, che comprendono servizi voce, dati e linea telefonica, e rimangono le condizioni agevolate per i titolari di social card. L’azienda parla di una semplificazione dei prezzi base ma non tutti sono d’accordo: il Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU) denuncia infatti che le nuove tariffe si risolvono in uno “schiaffo agli utenti a basso traffico”. Nel dettaglio (come informa la Telecom in una nota) dal primo novembre parte “la semplificazione dell’offerta base che elimina lo scatto alla risposta e mantiene un prezzo unico per tutte le chiamate dal telefono di casa verso i fissi nazionali e i cellulari. Previsto l’adeguamento del costo dell’abbonamento della linea base, che non riguarderà le offerte “a pacchetto” e i clienti che beneficiano di condizioni agevolate”.

Le novità, afferma Telecom, sono “in linea con il contesto economico del settore e i trend di mercato. A partire dal 1° novembre 2014, infatti, verrà eliminato lo scatto alla risposta di 5,04 euro cent, vale a dire una delle due tradizionali voci che da sempre concorrono a determinare i costi delle telefonate, e mantenuto un unico prezzo per tutte le chiamate verso i fissi nazionali e i cellulari, pari a 10 euro cent al minuto. Il nuovo prezzo – spiega Telecom – non riguarderà i clienti che hanno scelto di aderire a specifiche offerte di fonia. Confermato inoltre lo sconto del 50% sulle chiamate verso i numeri fissi nazionali oltre le 3 ore di chiamate al mese. Contestualmente a questa semplificazione, il costo dell’abbonamento al servizio telefonico di base passa dagli attuali 17,54 euro a 18,54 euro mensili, mantenendosi allineato alla media europea. Per coloro che beneficiano delle condizioni agevolate e per i titolari della Carta Acquisti (cosiddetta “Social Card”), l’attuale costo dell’abbonamento non subirà variazioni. Resta invariato anche il costo unico di abbonamento delle offerte “a pacchetto” che includono servizi voce, dati e la linea telefonica”. Per l’azienda, “questa decisione è volta a favorire le preferenze dei consumatori e ad assecondare i trend di mercato, che negli ultimi anni hanno fatto registrare una significativa crescita di questo genere di offerte”. Ancora: Telecom parla di una iniziativa con cui si offrono ai clienti “prezzi sempre più chiari per la linea telefonica di casa. L’esperienza maturata sia nel mobile sia nel fisso, indica infatti che la semplificazione delle offerte si traduce in un utilizzo più consapevole e in un maggiore apprezzamento del servizio da parte della clientela”. Per l’azienda, infine, le novità tengono conto del contesto economico specifico delle telecomunicazioni, quale descritto anche dall’Agcom: “Come evidenziato dall’ultima relazione dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, infatti, in Italia negli ultimi quindici anni l’indice dei prezzi al consumo delle telecomunicazioni è diminuito del 44%, grazie all’innovazione tecnologica, alla liberalizzazione del mercato e agli effetti della regolamentazione. Anche nel confronto internazionale le famiglie italiane sostengono mediamente una spesa inferiore rispetto a quella delle famiglie degli altri paesi europei”.

Tutto a posto? Non proprio, evidenzia il CTCU: “Dal primo novembre prossimo gli utenti con contratto base di Telecom Italia si vedranno alzare il canone mensile da 17,54 euro a 18,54 euro mensili. Verrà abolito lo scatto alla risposta di 5,04 centesimi, ma la tariffa base passerà da 5,04 centesimi al minuto a 10 centesimi al minuto per le chiamate nazionali con la conseguenza che i costi successivi al primo minuto raddoppieranno proprio”. Si tratta di un’iniziativa che penalizza gli utenti base, quelli che si limitano a poche telefonate, come denuncia l’associazione: “Uno schiaffo dunque a tutti quegli utenti, spesso quelli più anziani, che già pagano un canone mensile altissimo a fronte di pochissimi euro di chiamate e che non hanno tariffe tutto compreso (ovvero chiamate nazionali e adsl compresi nel canone) proprio perché utenti a basso traffico telefonico e quasi sempre senza adsl”. A questo si aggiunge il fatto che le agevolazioni esistenti, come la riduzione del 50% dell’importo mensile del canone, “prevedono di possedere un reddito talmente basso che il numero dei richiedenti é assolutamente irrisorio ed ininfluente”. Per l’associazione l’unica alternativa rimasta ai consumatori è quella di informarsi delle offerte presenti sul mercato, alla ricerca di operatori telefonici che abbiano costi minori e in linea con le proprie esigenze.

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