2014, l’anno dello sviluppo economico senza gas serra

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Nel corso del 2014 la produzione industriale della Terra è aumentata. L’emissione di gas inquinanti, invece, no.

Per esempio di CO2 (anidride carbonica) uno dei gas a effetto serra responsabili del riscaldamento globale del nostro pianeta, ne sono stati prodotti 32,3 miliardi di tonnellate, la stessa quantità del 2013. Però nel frattempo l’attività industriale è aumentata di circa il 3%. Ed è la prima volta che, in fase di crescita economica, le emissioni non aumentano.

Questi dati provengono dal rapporto annuale dell’Aie, l’Agenzia internazionale dell’energia (che l’ha pubblicato sul suo sito web) (in italiano ne hanno parlato tra gli altri Tommaso Tetro per l’Ansa in internet, qui, e Giuseppe Sarcina sul Corriere della Sera cartaceo dello scorso 16 marzo).

La Nazione che più ha contribuito alle emissioni è stata la Cina, con 7,55 miliardi di tonnellate, seguita dagli Usa con 4,74 miliardi. Tutte le altre non superano i 2 miliardi a testa, con il dato eclatante che tutte le 27 Nazioni dell’Unità Europea, sommate, non raggiungono le emissioni cinesi (la prima europea è la Germania, che emette 720 milioni di tonnellate, l’Italia è a 340 milioni).

L’Aie monitora le emissioni di gas serra da 40 anni, cioè da quando è stata fondata nel 1974. Da allora le emissioni sono aumentate ogni anno rispetto al precedente tranne in 3 occasioni: nel 1980, nel 1992 e nel 2009. Ma quei 3 sono stati anche gli anni peggiori dal punto di vista della crescita economica globale.

Il 2014, invece, è stato un anno di crescita per molte economie nazionali, a cominciare proprio da quelle che hanno inquinato di più: Cina, cresciuta del 7%, e Usa. Il fatto che non siano aumentate le emissioni significa che i miglioramenti tecnologici hanno permesso di usare meno combustibili di origine fossile, come il carbone e il petrolio, e più fonti di energia rinnovabili e meno inquinanti, come quella solare.

Proprio la Cina, da questo punto di vista, si è posta all’avanguardia: ha diminuito l’uso di carbone del 2,9% ed è la prima produttrice mondiale di pannelli solari.

Ed è intenzionata ad andare avanti sulla strada dell’innovazione, come dimostra l’accordo bilaterale firmato il 12 novembre 2014 da Xi Jinping, presidente cinese, e Barack Obama, presidente statunitense. Gli americani si sono impegnati a ridurre del 25-28% le loro emissioni entro i prossimi 10 anni, i cinesi non si sono posti limiti di diminuzione per i prossimi 15 anni, fino al 2030.

L’obiettivo di avere sviluppo economico e contemporaneamente diminuzione dell’inquinamento, sembra possibile e anzi realistico. Non è fantascienza, l’umanità ha le tecnologie per realizzarlo.

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