Chiare, fresche e dolci acque. In questi giorni il Parlamento Ue vota su acqua del rubinetto.

Migliorare la qualità dell’acqua di rubinetto

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Chiare, fresche e dolci acque. In questi giorni il Parlamento Ue vota su acqua del rubinetto.

Migliorare la qualità dell’acqua di rubinetto anche per scoraggiare il ricorso all’acqua in bottiglia, che inquina di più per i rifiuti in plastica che produce.

In questi giorni il Parlamento europeo voterà una nuova normativa per “migliorare la fiducia dei consumatori nell’acqua di rubinetto, più economica e pulita per l’ambiente rispetto all’acqua in bottiglia”, si legge in una nota. La nuova legge restringerà i limiti massimi di alcuni inquinanti. Il piombo va dimezzato e saranno diminuiti i limiti per le sostanze polifluoroalchiliche (PFAS) e i batteri nocivi. La normativa introdurrà inoltre, novità in questo campo, il monitoraggio dei livelli di microplastica. Fra i nuovi doveri a carico degli Stati ci sono alcune misure per migliorare l’accesso all’acqua, come la creazione di fontane gratuite nelle città e nei luoghi pubblici.

Il Parlamento chiede inoltre che l’acqua del rubinetto sia fornita gratuitamente o a basso costo nei ristoranti, nelle mense e nei servizi di ristorazione.I deputati chiederanno poi una maggiore attenzione alle esigenze dei gruppi vulnerabili, a tutela del diritto di accesso all’acqua, facendo seguito in questo modo alla risoluzione sull’iniziativa popolare “Right2Water” che ha raccolto 1,6 milioni di firme in tutta l’Europa per migliorare l’accesso all’acqua quale bene comune e diritto umano universale. Il diritto all’accesso ai servizi essenziali di qualità, come l’acqua, è uno dei principali pilastri dell’Unione europea dei diritti sociali. La proposta legislativa adottata dalla Commissione europea risale allo scorso febbraio. Diminuire il consumo di acqua in bottiglia, argomenta la Commissione, può inoltre aiutare le famiglie europee a risparmiare più di 600 milioni di euro l’anno. E a ridurre i rifiuti in mare, fra cui appunto le bottiglie, spingendo verso una maggiore fiducia nei confronti dell’acqua “di casa”.

 

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