Sono trascorsi due anni dall’istituzione del Registro delle opposizioni che nelle intenzioni avrebbe dovuto servire a tutelare i consumatori dal telemarketing selvaggio, quelle telefonate promozionali ricevute ad ogni ora del giorno. Nei fatti, però, le cose sono andate diversamente come dimostrano le innumerevoli segnalazioni di utenti esasperati che giungono agli sportelli delle Associazioni dei Consumatori.

Una situazione oramai insopportabile che ha spinto Pietro Giordano, segretario generale di Adiconsum, a rivolgersi al Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, e al presidente della Fondazione Ugo Bordoni, Alessandro Luciano. In una lettera, infatti, Giordano ha evidenziato tutte le «falle» del Registro delle opposizioni e le possibili soluzioni partendo dall’esiguità del numero di iscrizioni al Registro (a settembre 2012 erano appena 1.109.104): «Lo strumento è scarsamente conosciuto – spiega il segretario generale – e a ciò deve aggiungersi che l’iscrizione è consentita solo ai consumatori presenti nell’elenco telefonico pubblico, a patto che non abbiamo rilasciato il proprio consenso ad essere contattati direttamente alle aziende».

Alla Fondazione Bordoni – prosegue Giordano – chiediamo due modifiche da apportare al sistema in tempi rapidi e senza costi aggiuntivi a carico dello Stato per rendere efficace il Registro delle Opposizioni e cioè: consentire l’iscrizione al Registro anche attraverso le Associazioni Consumatori che grazie alla loro diffusione capillare vengono a contatto con un elevato numero di cittadini, comprese le categorie più deboli, non avvezze all’iscrizione online, dando anche informazioni sulla normativa; l’iscrizione al Registro sia consentita anche richiedendola direttamente al proprio gestore telefonico.

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