Alcol, un impegno per scelte responsabili

Il consumo di alcol continua ad essere un importante problema nel nostro paese

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Alcol, un impegno per scelte responsabili

Il consumo di alcol continua ad essere un importante problema nel nostro paese.

Per questo Coop, nel luglio 2017, ha firmato un protocollo di intesa tra il Ministero della Salute, l’Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumatori (Ancc-Coop) e Coop Italia nell’ambito delle azioni volte a promuovere stili di vita salutari e a prevenire malattie croniche in attuazione del Programma Guadagnare Salute: l’obiettivo è favorire la diffusione di una cultura alimentare fondata sui principi del vivere sano, della qualità dei prodotti. La firma di questo protocollo fa seguito a un impegno Coop partito già diversi anni fa. Dal 1° gennaio 2009, infatti, Coop nei suoi punti vendita ha interrotto la vendita di alcolici ai minori di 18 anni, anticipando la legge che è entrata in vigore dal dicembre 2012. Inoltre in coerenza con la politica di trasparenza verso i consumatori, sull’etichetta delle bevande alcoliche a marchio Coop (vino e birra) sono inseriti alcuni suggerimenti relativi ad un consumo consapevole e responsabile, quali ad esempio:

  • Bevi con moderazione durante i pasti o in prossimità di essi;
  • Non consumare bevande alcoliche se devi metterti alla guida o fare uso di macchinari delicati o pericolosi per te e per gli altri;
  • Non bere alcol durante l’attività lavorativa;
  • Se assumi farmaci evita il consumo di alcol;
  • Non bere alcol durante l’infanzia, l’adolescenza, la gravidanza e l’allattamento.

Aderendo alla campagna Guadagnare Salute, nel 2010 Coop ha anche deciso di trasmettere suggerimenti in merito al consumo consapevole e moderato di alcol tramite cartelli esposti nei punti vendita. Guardando più in generale, il consumo di bevande alcoliche in Italia, negli ultimi anni sta decisamente cambiando rispetto agli ultimi decenni e a dirlo è il Ministero della Salute nella relazione presentata nel marzo scorso con un aggiornamento dei dati epidemiologici sul consumo di bevande alcoliche della popolazione italiana nel corso del 2016. Aumenta il consumo occasionale e fuori pasto, i consumatori più a rischio sono gli uomini rispetto alle donne, le fasce di popolazione più a rischio per entrambi i generi sono quella dei 16-17enni, che non dovrebbero consumare bevande alcoliche e quella dei “giovani anziani” (65-75 anni); resta allarmante il fenomeno del binge drinking (assunzione di numerose unità alcoliche al di fuori dei pasti e in un breve arco di tempo) e aumenta il consumo di aperitivi, amari e superalcolici.

Si conferma la tendenza che vede una progressiva riduzione della quota di consumatori che bevono solo vino e birra, soprattutto fra i più giovani e le donne, mentre aumenta la quota di chi consuma, oltre a vino e birra, anche aperitivi, amari e superalcolici, aumento che si registra nei giovani e giovanissimi, ma in misura maggiore negli adulti oltre i 44 anni e negli anziani. I dati dicono che l’alcol rappresenta in Europa il secondo fattore di rischio di malattia e morte prematura dopo il tabacco. L’alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e con la capacità di indurre dipendenza; viene assorbito prima da stomaco e intestino, per passare poi nel sangue e dal sangue al fegato, che ha il compito di distruggerlo tramite un enzima chiamato alcol-deidrogenasi. Questo meccanismo di difesa non è completamente efficiente prima dei 21 anni ed è inefficiente sino ai 16 anni. Dopo i 65 anni si perde gradualmente la capacità di smaltire l’alcol e, nel sesso femminile, questo sistema, a tutte le età, è sempre la metà rispetto alle capacità maschili; per questa ragione alcune persone sono più vulnerabili agli effetti dell’alcol.

Il consumo di bevande alcoliche è responsabile o aumenta il rischio dell’insorgenza di numerose patologie: cirrosi epatica, pancreatite, tumori maligni e benigni, epilessia, disfunzioni sessuali, demenza, ansia, depressione. L’alcol è inoltre responsabile di molti danni indiretti dovuti a comportamenti associati a stati di intossicazione acuta (vedi infortuni sul lavoro, episodi di violenza…). Poi ci sono gli incidenti stradali provocati dalla guida in stato d’ebbrezza che hanno un peso preponderante nella mortalità giovanile. Per questo il consumo di alcol non dovrebbe mai superare in un giorno le 2 unità di alcol (U.A.) per gli uomini di età superiore a 18 anni, 1 U.A. per le donne di età superiore a 18 anni e 1 U.A. per gli ultra 65enni, dove 1 U.A. è pari a 12 grammi di alcol puro, che corrispondono a 330 ml di birra a 4,5°, oppure a 125 ml di vino a 12° oppure a 40 ml di superalcolico a 40°.

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